giovedì 12 luglio 2007

ONISHI GALLERY - NEW YORK


Oriolo dei Fichi




Anika Bargossi, Mattia Battistini, Francesco Brunelli e Roberto Pagnani alla torre di Oriolo dei Fichi (Faenza - Ra).

OGGETTI

PICCOLO TESTAMENTO, REVERSIBILE, DI UN PITTORE

OVVERO

PREFAZIONE AD UNA NUOVA SERIE DELLA MIA PITTURA.

Esplode improvvisa la necessità di cambiare o, per meglio dire, di riorganizzare il proprio dire e parlare sulla tela. E’ una necessità condotta dalla stanchezza che mi circonda, dall’offesa continua dell’ascoltare forzatamente chi parla, per forza di cose, dell’arte.

Ho avuto una grande fortuna, ovverosia una condanna; essere nato nella magia di un luogo fuori luogo dove, leggendo, ho percepito poesie lontane ma vere. Nascere tra le carte e i dipinti di solidi artisti è come possedere la lealtà dei pensieri cercando di condividerli per poi dissolversi nel chiedersi cosa sia meglio fare.

Uno stacco netto vi è tra l’ideale e l’agire nell’arte; la mia vita corre circondata troppo spesso da chi, addolorato, tenta di aggrapparsi a te, senza una propria cognizione reale dell’esserci, dandoti quella tediosa e fastidiosa sensazione di soffocamento. Sono zavorre ammalate che si lamentano del proprio peso (o assenza di peso).Poi, coscientemente, riappare l’agguato verso se stesso e quindi la necessità di riappropriarsi della casa, degli oggetti mossi dal corpo. La casa, gli oggetti, il corpo e di nuovo la casa. E’ l’intimità che va preservata, il pensiero è la casa e troppe volte viene offesa da ospiti che la (lo) attraversano..

Ma l’amore resiste ed i nostri templi rimangono coerentemente fedeli a se stessi.

Sapete, è facile riconoscere chi ha debole intelletto, sibila le solite litanie, un poco idiote, di come triste è la provincia, continuando a bruciare i propri anni attendendo la luna. Del resto, questa Italia è stata ridotta ad una enorme, lurida provincia di insoddisfatti e maleducati ben vestiti.

La casa, quindi, ritorna al suo valore di rifugio più sottile del silenzio delle parole, dove fluido scorre il liquido colore e lascia uno sguardo languido nella trama del cotone sul telaio del pittore.

L’oggetto è, in effetti, un luogo del pensiero, è la funzione ed azione del corpo, è la costruzione tangibile delle idee.

Appartiene alla casa l’oggetto, e riscatta gli spazi degli armadi e dei cassetti, dei piani e del disordine delle superfici….