mercoledì 19 settembre 2007


A ROBERTO PAGNANI



Orma


Materia che fluttua


Chiglia che incide


Ponte idratato d’assenza


Colore che sfalda


Accordo di silenzio


Accento sulla deriva.


Prua senza sponda.




Riccardo Melotti 2007

Festival delle Arti - Bologna 2007




Andrea Mingardi ha presentato, nella serata del 13/09/2007 al Palacuore di Bologna, tutti i finalisti delle varie sezioni del "festival delle arti".

La commissione era composta da: Prof. MAURO MAZZALI (Direttore Accademia delle Belle Arti) Prof.ssa ROSSELLA PIERGALLINI ( Docente Accademia delle Belle Arti) Dottor GREGORIO SCALISE (Critico d’arte) Dottoressa MICHELA TURRA (Giornalista d’arte PROF. ROLANDO DONDARINI – Docente Università di Bologna - Garante commissione Cultura.

Io (con "Metafora") e Mauro Bendandi (con "Lampadario rosso") siamo stati tra i segnalati e tra i finalisti di questa edizione.


P.S. Mauro Bendandi è tra gli artisti che stimo maggiormente nel panorama odierno dei giovani talenti italiani.

mercoledì 12 settembre 2007

DORMIVEGLIA 2007

DORMIVEGLIA 2007

montaggio Mauro Baratti

riprese Stefano Bisulli e alcuni soliti ignoti

un video che documenta

l’evento conclusivo della prima estate del movimento La città del sonno

VISIONI DALLA CITTA' DEL SONNO A PALAZZO SAN GIACOMO

dedicato a Pier Franco Ravaglia

una produzione le belle bandiere

e di tutti coloro che hanno partecipato

realizzata con il contributo della Regione Emilia Romagna

promossa in collaborazione con Pro Loco Russi

preparazione aperta 25 luglio/2 agosto

percorsi 3, 4 e 5 agosto ore 20.15, 21.15, 22.15

Palazzo San Giacomo di Russi, luogo offerto dal Comune di Russi

con

Claudio Ballestracci, Roberto Ballestracci, Laurence Barthomeuf, Paola Bartoli, Raffaele Bassetti, Lucia Baldini, Raffaele Bassetti, Laura Berardi, Stefano Bisulli, Elisa Bottiglieri, Elena Bucci, Gigi Busignani, Comaneci, Marco D’Amore, Andrea de Luca, Nicoletta Fabbri (Serrateatro), Francesco Ghiaccio, Guido Leotta, Andrea Giuliani, Michele Pazzini, Mattia Agatiello, Sara Bocchini (Teatro della Clavicola), Roberto Pagnani (Topoi05), Davide Reviati, Giuseppe Righini, Elena Sartori, Marco Sgrosso, Giulia Torelli, Erich Turroni, , Mattia Vernocchi, Elena Zauli, Gianni Zauli, e gli attori del Laboratorio Permanente di Russi Bruno Bendoni, Mauro Benedetti, Daniela Denti, Enrica Ghinassi, Gianni Mazzesi, Giovanna Randi, Monica Ravaglia, Gabriele Valentini, Franco Zoli

e l’adesione di: Marco Mantovani, Ivano Marescotti, Giuseppe Righini, Elena Sartori

guida Elena Bucci

nucleo Paola Bartoli, Andrea de Luca, Marco Sgrosso

installazioni Claudio Ballestracci

mappa e giochi con le parole Gianni Zauli

assistenti Marco d’Amore, Francesco Ghiaccio

suono Raffaele Bassetti

foto di Giovanni Mancini

riprese e video Stefano Bisulli, Nicoletta Fabbri

sito Marco Lobietti

un posto dove tutti abbiano un luogo e un luogo che tutti li abbraccia dove non ci sia bisogno di parlare di comunicazione tra le arti e di rapporto con la gente perchè lo stare è già capire dove il sonno crei sogno infanzia viaggi nel tempo evocazione di figure che ci hanno aiutato gioco parole nuove e poi anche solitudine raccolta e meditazione sugli assenti su quello che manca e su quello che invece abbiamo

Il movimento La città del sonno 2006 (16 luglio - 28 agosto, www.lacittadelsonno.it), partito dallo spettacolo Bambini di Bucci, Reviati e Ballestracci, indaga le modalità di relazione tra diverse arti e tra le arti e il pubblico, utilizzando spazi non teatrali.
Rende visibile una mappa territoriale in continua trasformazione creata dai rapporti tra le persone e tra il loro lavoro, una semplice lettura dell’esistente che ne accresca la forza segnalando la nascita di una comunità solidale aperta e in cerca di un’etica del fare.
Rivaluta – per un’estate, finora, anche se il pensiero si allunga più veloce nel tempo - quello che già abbiamo: la possibilità di creare, qui e ora, in nome del piacere.

Perchè la città del sonno?

Il sonno e il dormiveglia, spesso bollati come perdita di tempo, in altre culture e in altri tempi hanno rappresentato momenti di grande rigenerazione. Quasi per paradosso, rispetto ai valori della nostra quotidianità, mettiamo al centro del lavoro suggestioni, gesti, stati e testi ispirati alla perdita di coscienza per creare visioni che, pur affondando nella realtà, nella memoria e nei luoghi abituali, abbiano il potere di trasformarli.
Il sonno è un segno: è ciò che ci permette di sognare e rinascere ogni giorno, ma che può trasformarsi in potente anestetico, è ciò che ci separa in miliardi di solitudini ma che ci rende tutti uguali ed indifesi, un abbandono, un memento mori, ma anche una via per viaggiare avanti e indietro nel tempo, dialogare con gli assenti e ricordare le aperture e la sapienza dell’infanzia, quando l’atto della creazione può essere naturale come il respiro o l’invenzione di parole nuove.

Può essere anche l’estremo strumento di protezione e resistenza, per prepararsi al mutamento.

Visioni dalla città del sonno ha raccolto persone, immagini e opere provenienti dai diversi allestimenti e laboratori realizzati nel corso dell’estate 2006 nei luoghi di appartenenza delle compagnie, dei singoli e in strutture che li hanno ospitati (Festival Filo di Arianna di Belluno).

Ognuno ha scelto un luogo all’interno del deserto Palazzo San Giacomo, uno studio temporaneo, dove installare il suo lavoro ispirato ai temi di CITTA’ DEL SONNO. Musicisti, pittori, artisti visivi, attori, registi, fotografi hanno intrecciato i loro linguaggi e le loro opere attraverso un laboratorio di pensieri e opere in movimento che, ordinato in un percorso, è stato poi aperto al pubblico.

Visioni dalla città del sonno

Mattia Moreni, Parigi 1957

“…se riuscissi a trovarmi un buco per lavorare nel comune di Ravenna chiedendo a Zaccarini, o al sindaco o altri…”

Roberto Pagnani, Ravenna 1957

“…ho per te un magnifico, intero ed antico palazzo-rifugio, selvatico e nobile…”

Mattia Moreni, Parigi 13 maggio 1962

“…fra non molto arriverò in Romagna per riprendere il mio lavoro e penso che ci darò dentro, ne ho voglia. Questo lento e poco appariscente lavoro per fare diventare immagine il gesto, non più segno. Se ne sarò riuscito in qualcuno la mia vita avrà avuto un senso – raccontando in più dell’ambiguità dell’esistenza umana…”

Dove posso dormire… (R.P., Ravenna 2006)

E’ lei la città che ho raggiunto dopo saltellanti passi e mancate osterie, troppo lucide per essere a buon mercato.

Quanti “io” accompagnano i suoni del vicolo che entra tra le case!

E certo sono in piedi abbastanza sano per trovar riposo ma, amici cari, perché tutta quella intrepida attenzione di chi vive attorno ed intorno?

Sapete, mi ha preso il sonno, non la stanchezza ma quella voglia del respiro che sbuffa mute sillabe da dormiveglia, da confine… ed in questa città non basta la camicia o la ruffiana scarpa per entrare, ci vuole una promessa ed una pretesa di orgoglio, orgoglio da pesce, sano e liscio, orgoglio fiero e solitario.

Mi piace quel brulichio cittadino che vi ho trovato, è un suono scalzo dai piedi morbidi e l’asfalto che non macchia anche se liquido; è la notte chiara sul taglio dell’alba.

Alba, ho lasciato il marchio del mare all’alba e sono entrato in questa diversa città con documenti muti, forse troppo scuri, quasi illeggibili.

Ho trovato, mi hanno dato asilo ed è magnificamente bello, bello non spiegare niente, non aver niente da scucire alle orecchie fiscali del ragionare.

Qui si ha sonno ed è per questo che si è veementemente vigili!

Quadri, Roberto Pagnani

Scultura, Riccardo Bottazzi

www.robertopagnani.org

www.topoi05.com

www.lacittadelsonno.it

Palazzo San Giacomo, Sala Mattia Moreni.